Quando si parla di fumo, si pensa immediatamente all’alta frequenza di tumori polmonari nei forti fumatori di sigarette. Il fumo tuttavia possiede altre azioni nocive anche a carico di altri organi. Uno studio interessante effettuato nel 1996 in Sud Africa ha dimostrato che i figli di genitori fumatori presentano una riduzione del 35% nella maturazione dei denti, rispetto ai coetanei con genitori non fumatori.
La bocca con i denti e i tessuti mucosi costituiscono il primo ambiente, o meglio il primo organo, con cui il fumo di sigaretta, pipa o sigaro, viene a contatto. I rischi alla salute riguardano perciò anche la bocca.
Quando si parla delle conseguenze che il fumo provoca nella nostra bocca, occorre fare subito una distinzione in immediate e tardive. Nelle prime settimane e mesi il fumo provoca principalmente un annerimento delle superfici dentarie, specie nel versante linguale. Tale pigmentazione scura, tenacemente attaccata al dente, non riesce ad essere rimossa con la normale pulizia domestica (spazzolino, dentifricio e filo interdentale) e richiede un intervento professionale (dentista o igienista) periodico.
Più rilevanti sono invece le conseguenze tardive legate alla salute dei tessuti di sostegno dei denti (osso alveolare e gengive) e ai rimanenti tessuti del cavo orale (lingua, mucosa delle guance, del palato e del labbro). Le correlazioni tra fumo e un aumentata incidenza di neoplasie del cavo orale sono state oggetto di numerosi studi.
Ricerche effettuate già negli anni settanta e ottanta hanno messo in evidenza che i tumori della cavità orale sono associati ai forti fumatori di sigarette ,o ai fumatori di sigaro e pipa abituati a trattenere il fumo più nella bocca che nei polmoni.
Le nitrosamine, derivate dalla nicotina sono dei potenti agenti tumorali, studiati in anni recenti sugli animali. Favoriscono la comparsa di adenocarcinomi polmonari nel caso dei fumatori di moderate quantità di sigarette (che tendono ad inspirare più profondamente il fumo e a trattenerlo per sviluppare meglio l’effetto della nicotina). Al contrario i forti fumatori favoriscono l’azione delle nitrosamine sulle prime vie aeree e perciò hanno una maggior frequenza di tumori della bocca.
Se per quanto riguarda l’oncologia della bocca non ci sono sostanziali novità rispetto agli scorsi anni, essendo il fumo considerato il principale fattore rischio dei tumori orali, ricerche più recenti hanno puntato l’attenzione sui tessuti di sostegno dei denti.
Si è cercato d’indagare perché i fumatori perdano con più facilità i denti. Studi americani degli ultimi anni hanno dimostrato che il fumo favorisce il danno al legamento parodontale, il legamento che trattiene il dente nell’osso, provocando una iniziale mobilità che nel tempo causa la perdita del dente.
Il rischio di edentulismo (perdita totale dei denti) viene indicato come 4-5 volte maggiore per i fumatori rispetto ai non fumatori. È interessante notare che uno studio eseguito dalla Goldman School of Dental Medicine di Boston ha indagato se la sospensione del fumo può rallentare gli effetti dannosi sui denti.
Ebbene, statisticamente coloro che smettono di fumare hanno una salute dentale migliore dei fumatori, ma non sovrapponibile a quella dei non fumatori. Per poter cancellare gli effetti del fumo, occorrono decadi di sospensione e non qualche mese.
Per tutti questi motivi negli Stati Uniti sono state proposte campagne d’informazione sui pericoli del fumo anche attraverso i dentisti.